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Metodo sicuro se hai paura dal dentista

Per un bambino il dentista è l’uomo più terribile del mondo. La maggior parte della gente anche da adulta entra nella “camera delle torture” dell’uomo dal camice bianco.

Fastidio, paura, stress. Ma se ormai è proprio necessario preferiresti non accorgertene dormendo? Non esiste persona che ami sentire il rumore del trapano odontoiatrico, l’odore caratteristico degli studi dentistici, la vista da vicino di un dentista. Il trattamento svolto in anestesia totale può essere una soluzione non solo per chi sia terrorizzato dal dolore, ma anche per i pazienti allergici alle anestesie locali.

In quei casi quando occorre un trattamento serio, più lungo (di una-due ore), un intervento di chirurgia odontoiatrica, interventi d’implantologia; conviene prendere in considerazione l’anestesia totale come possibilità per l’anestesia – consiglia dr. Czinkóczky Béla chirurgo odontoiatrico, l’esperto di casi d’implantologia speciali. Naturalmente per questo ci vogliono serie condizioni d’attrezzature, ma oggigiorno sempre più studi dentistici sono corredati dell’attrezzatura necessaria ad effettuare interventi in anestesia totale. Come si effettua l’anestesia, che metodi esistono affinché il trattamento dentistico risulti solo un brutto sogno.

Sedazione cosciente

Il metodo più semplice è la sedazione con gas che negli Stati Uniti è adottata nella maggior parte degli studi con una routine quotidiana. È un sistema anestetizzante semplice che conservando lo stato di coscienza assicura un livello di rilassamento tale come potrebbe essere uno stato dopo aver consumato parecchi alcolici. Ovviamente senza gli effetti collaterali dell’ubriachezza. Durante questi interventi il paziente coopera con il medico e si ricorda di tutto, ma l’ansia è perfettamente esente.

Sedazione

La sedazione endovenosa assicura un rilassamento più profonda della sedazione cosciente con il gas. L’anestetico dosato per via endovenosa provoca un sonno profondo, ma tutti i riflessi come respirazione spontanea, tosse o soglia del dolore restano intatti. Proprio per questo dopo la somministrazione dell’anestetico c’è bisogno dell’anestesia locale, anche se di questa il paziente non sente più niente. Il paziente sta tutto il tempo in uno stato di sonno profondo, e fermando la somministrazione del farmaco si sveglia. In questi casi il paziente non si ricorda di niente dei trattamenti svolti. Poiché il riflesso faringeo può calare a causa del rilassamento, per evitare di ingoiare di traverso è consigliato principalmente per i trattamenti della zona frontale.

Narcosi intubata

L’anestesia più profonda è assicurata dalla così detta narcosi intubata. In questo caso si elimina ogni riflesso, non c’è respirazione spontanea, i muscoli si rilassano perdendo il tono. È l’anestesiologo ad assicurare le principali funzioni vitali, facendo respirare il paziente con l’apparecchio respiratorio e accanto la somministrazione endovenosa di farmaci mantiene la narcosi profonda con gas anestetizzante. Da questo tipo d’anestesia il paziente si sveglia più difficilmente, ci può volere anche un giorno intero finché passa ogni effetto dell’anestesia. È questo il tipo d’anestesia adottata durante gli interventi chirurgici ospedalieri, e con questo si possono fare anche degli interventi molto lunghi senza problemi, non c’è nemmeno il pericolo di ingoiare la saliva di traverso.

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